giovedì 28 agosto 2008

Truffa alla Sanita' e concussione, 19 farmacisti nei guai

Avrebbero preteso denaro dai pazienti in cambio delle protesi che per legge devono essere cedute gratuitamente e rimborsate dalla Asl, rifacendosi poi sull'azienda sanitaria e incassando il doppio del previsto. I Nas hanno denunciato 19 titolari di farmacie e sanitarie molisane al termine di un'indagine partita dalla denuncia dei pazienti. Sono due i farmacisti di Termoli coinvolti. Diciannove titolari di farmacie e sanitarie del Molise sono stati denunciati dai carabinieri del Nas per concussione, truffa ai danni dello Stato e interruzione di pubblico servizio. Tra questi ce ne sono anche due di Termoli. L’indagine, coordinata dalla Procure di Campobasso e Larino ed effettuata con l’ausilio di intercettazioni ambientali, ha scoperto che 19, fra titolari di farmacia e sanitarie, operando in regime di convenzione e per conto del Servizio Sanitario Nazionale, rifiutavano di fornire gratuitamente i materiali protesici a pazienti affetti da patologie gravi quali ad esempio la colostomia, ureterocutaneostomia bilaterale, cancro alla prostata e alla vescica, ed altre pretendendo illeciti pagamenti. Nel dettaglio i carabinieri hanno accertato che i denunciati, a seconda dei casi, pretendevano e ottenevano indebite e consistenti integrazioni di denaro, corrispondevano un quantitativo minore di protesi costringendo gli aventi diritto ad acquistarle a proprie spese richiedendo, inoltre, un indebito rimborso all'Azienda sanitaria sull'intera prescrizione medica, senza defalcare il quantitativo pagato dai pazienti. In alcuni casi, poi, gli stessi denunciati rifiutavano la consegna del materiale nel caso in cui gli aventi diritto si rifiutavano di pagare ciò che avrebbero dovuto ricevere gratuitamente. La Regione Molise prevede che l'erogazione delle protesi avvenga senza costi a carico dei pazienti in cura presso le strutture sanitarie. E’ l’azienda sanitaria locale infatti, con la quale le farmacie e le sanitarie sono convenzionate, a pagare le forniture. I gestori delle attività finite nel mirino degli inquirenti sono, a tutti gli effetti, "incaricati di pubblico servizio", e vincolati a doveri specifici. I Nas hanno anche posto sotto sequestro probatorio il denaro illecitamente ottenuto dai pazienti che hanno denunciato una situazione diventata insostenibile e una violazione del loro diritto a curarsi. (Pubblicato il 28/08/2008)http://www.primonumero.it/attualita/...lo.php?id=4386

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