giovedì 24 aprile 2008

Presidi sanitari : LIBERA SCELTA

Dalla rivista " RITROVARCI ", trimestrale della FAIS, un interessante articolo sul problema "della libera scelta " dei presidi sanitari occorrenti alle persone portatrici di stomia.
Libera scelta. Uno sguardo all’estero
Forse può interessarci, ed essere utile far sapere ai giudici del
TAR del Lazio, se la facoltà di usarele sacche e le placche che ci fanno sentire più sicuri e senza provocarci irritazioni o danni peggiori, sono un capriccio di noi stomizzati italiani, oppure, se è una vitale necessità sentita e riconosciuta anchenegli altri paesi europei.
Così, per dare maggior forza al nostro intervento presso il TAR delLazio in difesa del principio della libertà di scelta, la dottoressa Laura Gazzi, il nostro avvocato, ci hachiesto di documentare, al riguardo,il trattamento negli altri paesie uropei.
Non ce lo siamo fatti ripetere duevolte e mi sono preso l’incarico di scrivere a tutte le Associazioni stomizzati europee ponendo due semplici domande:1.
Possono gli stomizzati nel vostro paese scegliere le protesi
tra tutte le marche presenti nelmercato?Possono ricevere prodotti di differenti marche anche nella stessa fornitura? 2.
Cosa devono fare gli stomizzati quando vogliono, o devono, passare
da una ditta ad un’altra nella scelta delle loro protesi?
Ci hanno risposto cinque associazioni:quella degli urostomizzati inglesi,quella degli stomizzati stranie riresidenti in Spagna, quella svedese, quella tedesca e quella estone.Cercherò di riportare sinteticamentele risposte per renderle piùfacilmente confrontabili tra loro e noi.
Gran Bretagna: gli stomizzati possono scegliere tra le marche presenti
nella lista governativa che potremmo definire "tariffario farmaceutico".Quando il portatore di stomia vuole cambiare sacca o placca,deve semplicemente dirlo a chi glieli può prescrivere, generalmenteil suo medico, senza che abbia alcuna importanza la casa produttrice.
Spagna:
prima di tutto va detto le aziende non importano in Spagna
tutti i loro prodotti. Detto questo, gli stomizzati possono scegliere le protesi più adatte a loro tra tutte quelli presenti nel mercato nazionale.In Spagna bisogna sempre farsi fare la prescrizione dal medico per ricevere la fornitura, ed è in questa sede che si chiede il cambio di protesi. La marca della protesi èassolutamente indifferente in sededi erogazione.Svezia:
gli stomizzati possono ottenerela loro fornitura, qualunque
sia la ditta produttrice. Se il portatore di stomia vuole cambiare, lo chiede allo stomaterapista che scrive una nuova ricetta. Per dire tutta la verità, hanno il timore che in futuro vengano distribuiti protesi di una sola azienda: quella più economicamente più conveniente. Stanno con le orecchie alzate per cogliere ogni segnale in questa direzionee bloccarne lo sviluppo. Esattamente come stiamo facendo noi in Italia.Germania:
l’anno scorso hanno avuto una riforma del loro Servizio
Sanitario ed erano molto preoccupati,ma sono riusciti a mantenerela più ampia libertà di scelta tra tutte le aziende. Ricevono tutto gratuitamente,tranne un contributo di10 Euro al mese da parte dello stomizzato.Quando il portatore di stomia vuole cambiare tipo o marca di sacchetti, è necessario che ci sia una richiesta scritta da parte dell’enterostomista o dal medico.
Estonia:
fino a poco tempo fa era presente sul mercato estone solo la
Convatec. Adesso si è aggiunta anche la Coloplast, ma sentono comunquela limitazione e sono i primis ostenitori che le sacche devono adattarsi a noi personalmente e non alle esigenze del governo odelle aziende. Dalle risposte che abbiamo ricevuto,abbiamo ottenuto un’altra conferma– ma non poteva non essere che così – che la FAIS non sta difendendo un costoso capriccio per guadagnare un facile consenso da parte degli stomizzati italiani. Nientedi tutto questo: il tipo di protesi più adatto a noi può variare nel corso degli anni, e può variare a seconda delle circostanze che dobbiamo affrontare: da quelle climatiche(inverno o estate), a quelle fisiche(a riposo o di inteso sforzo fisico),a quelle fisiologiche (stato disalute, di malattia, o comunque di malessere che alteri le nostre funzioni intestinali). E questo, lo sanno bene anche gli stomizzati delle altre nazioni europee.
No, non siamo capricciosi: è che una vita con una sacca sbagliata, è una vita dimezzata, mentre a noi – come a tutti –piace viverla tutta intera.
Giuseppe De Salvo

venerdì 18 aprile 2008

L ' irrigazione

Esistono diverse tecniche di riabilitazione: il metodo irrigativo è quello che consentirà (se portatore di colostomia sinistra) di riacquistare un concreto controllo della funzione intestinale, di superare i problemi causati dalla continua fuoriuscita delle feci e di risolvere quasi completamente i timori legati alla perdite di gas e flatulenza. Il suo obiettivo è quello di consentire a una persona colostomizzata di evacuare le feci ad intervalli regolari, raggiungendo una completa continenza tra una irrigazione e l'altra. Chi può essere irrigato? L'irrigazione non è praticabile in caso di ileostomia e cecostomia. Nella trasversostomia può essere eseguita, poiché le feci sono più consistenti; tuttavia il loro controllo viene ottenuto mediante irrigazioni quotidiane, con una minore quantità di acqua; solo in casi particolari è possibile ottenerlo praticando l'irrigazione ogni due giorni. La sigmoidostomia è quella che consente un più facile e rapido controllo, in quanto le feci fuoriescono solide e asciutte. La prima irrigazione potrà essere effettuata circa 30 giorni dopo l'intervento (più tardi in caso di chemio - radio terapia). Per eseguire l'irrigazione si dovrà disporre di set adeguati (irrigatori) atti ad introdurre attraverso lo stoma una certa quantità di acqua, a temperatura corporea, nell'intestino per provocarne lo svuotamento. Il set per irrigazione è composto da una sacca graduata per contenere l'acqua, un tubo collettore dotato di morsetto, un cono atraumatico, una sacca di svuotamento aperta alle due estremità, che viene tenuta fissa da una cintura regolabile o direttamente alla cute tramite placca adesiva. E' buona norma che l'irrigazione venga eseguita sempre alla medesima ora, in base alle esigenze del paziente; meglio dopo un'ora circa dai pasti, in modo tale da permettere già un movimento peristaltico. Si userà acqua calda a temperatura corporea (37°C), potabile, nella misura di 800/1000 ml., che dovrà defluire all'interno dell'intestino in un intervallo che varierà da 3 a 7 minuti. Si attenderà poi lo svuotamento intestinale, che si verificherà in 20 - 40 minuti (durante questo periodo la persona può dedicarsi anche all'igiene personale, alle faccende domestiche alla lettura, ...). Con questa metodica si otterranno risultati sorprendenti, con una continenza che varierà, a seconda del soggetto, da un minimo di 24 ad un massimo di 72 ore. Dopo alcune irrigazioni non sarà più necessario indossare alcuna sacca: si potrà utilizzare una mini-sacca, anche solo una piccola medicazione pronta. Per ogni altra informazione o chiarimento a riguardo, vi invito a contattare lo Stomaterapista o il Medico del vostro Centro per la Cura della Stomia.
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