giovedì 5 febbraio 2009

15 gestori di farmacie e sanitarie compariranno dinnanzi al giudice

Da anni le Associazioni Regionali, aiutate dalla FAIS, combattono contro episodi, talora sporadici, di richieste di contribuzione economica da parte dei farmacisti o sanitaristi per la distribuzione dei dispositivi per stomia. Il problema che maggiormente si riscontrava era la ritrosia degli stomizzati che denunciavano verbalmente il fatto all'associazione ma non lo facevano mai per iscritto e tantomeno alle Autorità competenti. Le Associazioni, senza un documento di denuncia non potevano far altro che chiedere spiegazioni al dettagliante interessato, ottenendo spesso risposte vaghe o negazione del fatto. Finalmente l'AMSI, piccola associazione del Molise è riuscita a convincere gli stomizzati a denunciare il fatto e da ciò ne è scaturita una vera e propria indagine dei NAS con le conseguenze riportate nel seguente articolo.

Cronache
Truffa e concussione: alla sbarra 5 farmacisti termolesi
Ci sono anche 5 farmacisti di Termoli fra i 19 gestori di farmacie e sanitarie del Molise che compariranno davanti al giudice dell'udienza preliminare il prossimo 18 febbraio. Avrebbero preteso denaro dai pazienti in cambio delle protesi che per legge devono essere cedute gratuitamente e rimborsate dalla Asl, rifacendosi poi sull'azienda sanitaria e incassando il doppio del previsto. Erano stati denunciati dai Nas in seguito ad alcuni controlli partiti dalle denunce dei pazienti.
Termoli. Sono accusati di truffa ai danni dello Stato, concussione e interruzione di pubblico servizio, cinque farmacisti di Termoli che il prossimo 18 febbraio dovranno comparire davanti al Giudice per l'udienza preliminare, il quale dovrà valutare se le prove sostenute dalla Procura siano tali da mandare gli imputati al processo. L'indagine dei carabinieri del Nas, con le clamorose denunce - in tutto 19 nel Molise tra titolari di farmacie e sanitarie - era stata resa nota lo scorso febbraio. Tutto era partito grazie alle denunce dei pazienti e secondo le ricostruzioni effettuate dai militari gli indagati avrebbero preteso denaro dai pazienti in cambio delle protesi che per legge devono essere cedute gratuitamente e rimborsate dalla Asl, rifacendosi poi sull'azienda sanitaria e incassando il doppio del previsto. Stando all'accusa gli indagati rifiutavano di fornire gratuitamente i materiali protesici a pazienti affetti da patologie gravi quali ad esempio la colostomia, ureterocutaneostomia bilaterale, cancro alla prostata e alla vescica, ed altre pretendendo illeciti pagamenti. E' stato accertato che a seconda dei casi, pretendevano e ottenevano indebite e consistenti integrazioni di denaro, corrispondevano un quantitativo minore di protesi costringendo gli aventi diritto ad acquistarle a proprie spese richiedendo, inoltre, un indebito rimborso all'Azienda sanitaria sull'intera prescrizione medica, senza togliere il quantitativo pagato dai pazienti. In alcuni casi rifiutavano anche la consegna del materiale se gli aventi diritto si rifiutavano di pagare ciò che avrebbero invece dovuto ricevere gratuitamente.
(Pubblicato il 05/02/2009)
http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=4869

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