sabato 16 febbraio 2008

Stefano

Sono Stefano e desidero raccontare la mia esperienza a quanti, come me, sono colpiti da poliposi al colon retto ed hanno dovuto subire una derivazione intestinale con confezionamento di una ileostomia definitiva.
La mia odissea è iniziata nel 2003, quando avevo 50 anni di età e sono stato ricoverato d’urgenza presso l’ospedale civile “Sant’Agostino” di Modena, con forti dolori all’addome ed emorragia rettale. Sono stato sottoposto a tutte le ricerche cliniche del caso e mi venne diagnosticato uno stadio avanzato di poliposi al colon retto con displasie de altissimo grado.
Il dott. Bonilauri, chirurgo dell’equipe del primario prof. Melotti dell’ospedale, mi illustrò la gravità del mio stato comunicandomi che era necessario a una colectomia totale o subtotale da valutare in sede di intervento chirurgico (tutto dipendeva dalla possibilità di recuperare o meno il retto).
Quel responso fu per me un fulmine a ciel sereno e oltretutto mia moglie era al quinto mese di gravidanza e aspettavamo il nostro primo figlio. La prima notte di ricovero resterà senza dubbio la peggiore della mia vita, ero distrutto, come è comprensibile, i pensieri più tristi e i dubbi più atroci affollavano la mia mente durante quell’interminabile notte in cui ho esaurito tutte le mie lacrime. L’indomani è riemerso il mio vero carattere e con fermezza e determinazione chiesi al chirurgo di operarmi prima possibile, volevo essere in forma per la nascita del piccolo Gabriel, prevista per dicembre. Venni sottoposto ad una colectomia subtotale e dopo qualche tempo iniziai 12 cicli di chemioterapia.
Tutto sembrava andar bene, sino al settembre 2005 quando l'esame di controllo non diede i risultati sperati e si decise così per l’intervento definitivo.La cosa non mi spaventò più di tanto, anzi ne ero lieto perché da quanto spiegatomi avrei potuto avere una vita normale. A tal proposito ricordo che, mentre gli infermieri mi preparavano per la sala operatoria, io dimostravo molta serenità e felicità per l’intervento ed uno di essi stupito mi chiese se il mio stato d’animo fosse dovuto ad incoscienza delle conseguenze e delle limitazioni che una ileostomia avrebbe comportato, ed io con molta chiarezza risposi che ero pienamente consapevole di ciò che mi aspettava e che confidavo di recuperare con quest’intervento una vita normale perché solo io sapevo che vita di disagi e d’infermo che conducevo.
Dopo l’intervento, grazie all’aiuto dello Staff medico e di quello infermieristico ed in particolare del mio stomaterapista, Carmine Marra, non vi è stata nessuna difficoltà o impatto traumatizzante, anzi ho preso subito familiarità con la stomia e padronanza nel gestirla convivendo serenamente con essa.
Ho ripreso normalmente i rapporti professionali e sociali e per di più ho ripreso ad esercitare il mio hobby preferito: fare immersioni subacquee. Ascoltare nel silenzio solo il suono del proprio respiro che si amplifica grazie all’ambiente circostante e una bellissima sensazione. Mi piace la montagna e quando vado mi concedo una facile cordata. Infine mi diletto nel restauro di vecchie auto e moto. Sempre questa passione mi ha spinto ad iscrivermi alla Vespa Club Italia in quanto ho una Vespa 2000 di ben 25 anni. Mi piace partecipare ai raduni che vengono organizzati così ho modo di incontrare altri amatori come me. Ripeto, dopo l’intervento io sono rinato e intendo esternare che le gioie della vita sono una cosa meravigliosa e la patologia non mi ha influenzato negativamente, anzi ha favorito la mia “rinascita” sotto tutti gli aspetti; ne parlo serenamente con tutti ed è grazie alla stomia che sono ancora vivo e continuo la mia vita.http://www.convatec.it/convatec/jsp/..._SC_GCB_Piazza

Nessun commento: